Il Palio di Siena è la corsa di cavalli storica più famosa d’Italia, ma non è una manifestazione organizzata a scopo turistico: è la vita del popolo senese.

La parola palio deriva dal latino “pallium” che significa drappo. Nel Medioevo il premio per il vincitore di una corsa – di cavalli, ma non solo – era appunto un drappo di tessuto prezioso ed era detto proprio “pallium”: palio. Quindi il premio “pallium” dette il nome sia alla corsa che a tutta la festa collegata ad essa.

Nel Medioevo il palio disputato con i cavalli era la festa tradizionale tipica dei liberi comuni del Nord e Centro Italia. Si correva praticamente dappertutto: Udine, Verona, Parma, Ferrara, Firenze, Roma e ovviamente Siena.

La “carriera“, come viene tradizionalmente chiamata la corsa, si svolge normalmente due volte l’anno: il 2 Luglio si corre il Palio in onore della Madonna di Provenzano (festa della Visitazione nel calendario antico), e il 16 Agosto quello in onore della Madonna Assunta.

GLI ANTICHI GIOCHI SENESI

LA CACCIA DEI TORI

La prima caccia dei tori avvenne il 15 agosto 1499 e consisteva nel liberare in Piazza del Campo vari animali tra cui volpi, tassi, istrici, cervi fino ad arrivare ai tori, che venivano braccati da una serie di cani da caccia e infine uccisi barbaramente. Con l’emanazione del Concilio di Trento, che vietava ogni tipo di spettacolo sanguinario, oltre al fatto che questa festa era molto costosa, la caccia dei tori venne abolita.

BUFALATE

Dopo l’abolizione della Caccia dei tori, il 25 Luglio 1599, vennero svolte delle nuove corse dette “alla lunga” (poiché iniziavano da fuori le mura di Siena per arrivare all’interno della città), in cui si usavano cavalli, muli e bufale che diedero il nome a queste nuove corse: le Bufalate. Ben presto queste corse alla lunga furono sostituite da quelle dette “alla tonda” (poiché corse solamente in Piazza del Campo, dove potevano essere accolte più persone). Lo spettacolo piacque tantissimo, perché finalmente tutti gli spettatori potevano seguire l’intero svolgimento della corsa intorno alla Piazza, a differenza dei pali alla lunga, e così le Contrade continuarono a correre bufalate fino almeno al 1650. La corsa era preceduta da un sontuoso corteo che si snodava lungo l’anello del Campo, nel quale sfilavano le comparse delle Contrade partecipanti, composte dall’alfiere con la bandiera, dai figuranti in livrea, e da un carro allegorico rappresentante una invenzione (generalmente una scena ispirata dalla mitologia classica), oppure l’animale simbolo della Contrada. Seguiva la bufala, rivestita di una gualdrappa con i colori della Contrada. Le bufale venivano cavalcate da un buttero, ma erano anche spinte da un gruppo di pungolatori – armati di aste dotate di una punta di metallo – che spesso si azzuffavano con gli avversari. La corsa durava tre giri, ma sembra che si svolgesse in senso antiorario, cioè al contrario del Palio attuale. Oltre al palio che andava in premio alla Contrada vincitrice della corsa, si consolida l’usanza di assegnare un premio per la migliore invenzione ed un premio per la migliore comparsa, che si tramuterà nell’attuale Masgalano, cioè il trofeo (tradizionalmente un bacile d’argento finemente lavorato, ma non solo) che ancora oggi si assegna con la stessa motivazione.

LE ASINATE

Erano delle manifestazioni paliesche corse con gli asini che non ebbero molto successo a causa delle violenti liti che si scatenavano fra fantini per la rivalità. La più celebre fu quella del 1512 in onore di Cosimo II De’ Medici.

Il denominatore comune di questi giochi era lo scontro fisico. Nella rivalità infatti, si trovava il senso di appartenenza alla propria contrada.

Dall’evoluzione di questi antichi giochi, è nato così il Palio di Siena. Per approfondire sui giochi antichi clicca qui, per approfondire sulla storia invece qui.

LE CONTRADE

Il termine “contrada” appare nelle fonti senesi fin dal XIII secolo con la finalità, di indicare una zona della città unitamente ad altri riferimenti topografici quali “popolo”, “lira”,“compagnia” che venivano abbinati a nomi di strade, di chiese, di famiglie comitali che identificavano specifiche aree della città.
A Siena, quindi, originariamente, per contrada non s’intendeva un’ente amministrativo territoriale bensì un’ indicazione topografica che le istituzioni cittadine utilizzavano per identificare una zona urbana. Per approfondire di più sulla nascita delle contrade clicca qui.

Le contrade che corrono per il Palio di Siena sono 17:

INFO

Per avere maggiori info riguardanti la manifestazioni come gli orari, le FAQ, il regolamento e le edizioni passate vi consiglio di consultare il sito ufficiale della manifestazione qui.

Per approfondimenti sulla Tutela del cavallo invece qui.

Infine per avere un’idea generale del programma della giornata del palio clicca qui .

Il Palio in TV

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