Il 14 luglio del 1789 è un giorno che rimarrà per sempre nella storia: la Rivoluzione francese raggiunse il culmine con la Presa della Bastiglia. 

STORIA

Nella Bastiglia il re e i suoi più stretti collaboratori facevano rinchiudere per anni, e a volte per tutta la vita, sudditi ostili alla monarchia, nemici personali e altri scomodi personaggi, senza aver loro concesso un regolare processo. I malcapitati potevano essere arrestati su presentazione di semplici lettres de cachet (cachet, sigillo), cioè di lettere firmate in genere dallo stesso re o da persone da lui delegate.

Le condizioni dei prigionieri della Bastiglia erano spaventose, fatta eccezione per alcuni il cui trattamento era abbastanza umano. I più marcivano in vere e proprie tombe sotterranee, umide e malsane, dove contraevano gravissime malattie; altri venivano rinchiusi in celle poste sulle torri della fortezza, dove in inverno si gelava per il freddo e d’estate si bolliva per il calore del sole.

Tutto ciò che avveniva nella fortezza era tenuto nel più scrupoloso segreto. Basti pensare che, quando giungeva qualche nuovo prigioniero in una carrozza ermeticamente chiusa, le sentinelle dovevano girarsi con la faccia verso il muro per non vedere. I guardiani non potevano scambiare alcuna parola con i prigionieri, i quali ignoravano spesso anche il motivo del loro arresto e quanto si sarebbe prolungata la loro prigionia.

Essendo divenuto inutilmente costoso il mantenimento della grande struttura, che aveva perduto quasi ogni utilità, la stessa monarchia francese ne aveva deciso la demolizione nel 1784, ma gli elevati costi avevano spinto Luigi XVI a rimandare l’intervento.

Dunque, era piuttosto per la sua imponenza che veniva considerata dal popolo di Parigi, come la Tour du Temple, un clamoroso simbolo dell’oppressione assolutista, tanto che ne era stata richiesta la demolizione già con i Cahiers de doléances.

Fu assaltata il 14 luglio 1789 dai rivoluzionari per rubarne le armi. Quel giorno c’erano soltanto sette prigionieri: quattro falsari di documenti, un libertino, e due malati mentali.

L’edificio fu poi saccheggiato e raso al suolo, lentamente e sistematicamente. Il suo demolitore, un imprenditore edile di nome Pierre-François Palloy, ebbe fra l’altro l’idea di rivenderne le pietre come reliquie, esempio seguito, duecento anni dopo, nella demolizione del muro di Berlino. Altri materiali servirono a costruire il Pont de la Concorde, mentre il fossato entrava a far parte del bacino dell’Arsenale di Parigi.

La grande spianata fu tuttavia lasciata abbastanza in abbandono per gran parte dell’Ottocento, con al centro un monumento non finito voluto da Napoleone, citato da Victor Hugo in I miserabili, dal quale, al momento della demolizione nel 1847, fuggirono centinaia di ratti, invadendo per alcuni giorni l’intero quartiere.

L’area su cui sorgeva la fortezza è oggi Place de la Bastille, uno dei luoghi più frequentati di Parigi e uno dei due poli delle grandi manifestazioni di massa della città: l’altro è Place de la République.

Al centro della Piazza dove si trovava la Bastiglia, si trova oggi la Colonna di luglio, voluta da Luigi Filippo nel 1840 in memoria della sollevazione che aveva rovesciato l’assolutista Carlo X. La base circolare su cui poggia la colonna venne realizzata durante il Primo Impero francese e sorreggeva una fontana con un elefante al centro.

Durante i lavori per la costruzione della Metropolitana di Parigi riaffiorarono i resti della Torre della Libertà, che furono rimontati lì vicino, in place Galli, oggi Square Henri-Galli, nel 1899. Altri resti sono stati lasciati in vista nella stazione Bastille del Métro.

LADY OSCAR

La presa della Bastiglia divenne l’icona dell’inizio della rivoluzione francese e il 14 luglio il giorno della festa nazionale francese, ma per intere generazioni questa data rappresenta anche il ricordo di un avvenimento traumatico: la morte di Lady Oscar.

Dalla sua prima trasmissione (in Italia nel 1982), e per tutte le sue repliche, milioni di giovani hanno imparato con piacere la storia della Francia e quella di una Rivoluzione che cambiò per sempre il mondo. Tutto grazie alla Rosa di Versailles Oscar François de Jarjayes, una Lady condannata a percorrere la sua esistenza come un uomo.

L’eroina di anime e manga come ogni anno viene celebrata su Twitter, portata alla ribalta dall’hashtag #LadyOscar.

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