La Domenica delle Palme segna l’inizio della Settimana Santa che si conclude con la Domenica di Pasqua. In questa giornata si celebra l’ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un’asina mentre la folla lo acclamava stendendo mantelli ed agitando rami di palma ed ulivo al suo passaggio.
Il perchè questa Domenica venga chiamata così deriva appunto dall’accoglienza ricevuta a Gerusalemme. La tradizione vuole che la celebrazione della messa inizi al di fuori della chiesa dove il sacerdote riunito con i fedeli benedice i rami di ulivo.
Il racconto della passione viene solitamente letto da 3 persone, ognuna che assume un ruolo: Cristo (sacerdote), il cronista ed il popolo. Durante la celebrazione il prete è vestito di rosso, simbolo del dono dello Spirito Santo e del sangue versato dai martiri per la propria fede. Il sacerdote si veste di rosso anche durante il Venerdì Santo e la Pentecoste.
Ci sono alcuni simboli che caratterizzano questa giornata come l’asina con la quale Gesù sceglie di entrare a Gerusalemme simbolo che lui è un Re diverso scegliendo un animale meno degno di essere cavalcato rispetto ad un cavallo.
La Palma che si rinnova ogni anno simbolo di ponte fra Dio e l’uomo. Fino all’ IV secolo a Gerusalemme si indicava la vera Palma da cui erano stati staccati i rami dai bambini che accolsero Gesù.
In Occidente dove la Palma non cresce è stata sostituita dall’ulivo, mentre in Europa del Nord dove non ci sono nemmeno gli ulivi si sono sostituiti con i fiori intrecciati. Scambiarsi l’ulivo è simbolo di pace.
La festa di questa Domenica sembra risalire ad una tradizione ebraica chiamata festa delle capanne dove si festeggiava la liberazione del popolo d’Israele dall’Egitto, che dopo aver attraversato il Mar Rosso visse per 40 anni in capanne. Durante la festa i fedeli compivano un pellegrinaggio salendo al tempio ed agitando un mazzetto di rami di palma.
In questa Domenica in Italia c’è l’usanza di intrecciare i rami di palma, a Bordighera ed a Sanremo questi addobbi si chiamano parmureli. A Scalea le palme si benedicono insieme a dei formaggi e ai confetti. A Montescaglioso invece c’è l’usanza tra i fidanzati di portare all’altare rametti di palma intrecciati con dell’oro sopra da regalare alla fidanzata.
Sempre qui si creavano palme a forma di conocchia dove si appendevano castagne, fichi secchi ed arance. In Sardegna si usa la tessidura de pramma, mentre in Calabria i contadini intrecciano con maestria i rami creando pupazze.
Ci sono anche tante processioni in Italia come quella di Assisi, di Gangi con protagonista le confraternite e la loro vestizione, di Montepulciano con la corsa sui cavalli montati a pelo, ma anche la Fiera delle palme a Melzo e a Castelnuovo Berardenga.