Chi di voi non aspetta altro che l’arrivo dell’estate per farsi una bella vacanza al mare e staccare dalla routine lavorativa quotidiana? Vi siete mai chiesti come, quando e perché è nato questo tipo di bisogno nell’uomo? Esattamente come per ciascuno di noi…anche il turismo ha la propria storia, il proprio passato, grazie al quale è riuscito ad affondare le proprie radici e ad arrivare fino ai giorni nostri imprimendosi sempre di più nella vita di tutti noi grazie alle sue mille sfaccettature.

C’è chi ha trovato il proprio lavoro nel viaggio e città intere che vivono quasi solo ed esclusivamente di turismo, ma il vero valore del viaggio non è fare una bella foto e postarla su Instagram, tanto per far vedere che siamo stati in quel posto, ma va ben oltre una foto, in un luogo c’è tanta storia, ci sono tante curiosità che spesso solo i locali del posto conoscono, tante tradizioni, insomma c’è veramente un mondo dietro ad ogni posto e allora io direi proprio di partire da un concetto basilare che forse molti nemmeno si sono mai chiesti ovvero…quando è nato il turismo?

La nascita del turismo va di pari passo con la nascita dell’uomo, infatti circa 45.000 anni fa durante l’Ultima Era Glaciale, a causa dell’avanzamento dei ghiacciai l’uomo moderno iniziò ad arrivare in Europa in cerca di un clima più mite (portando addirittura alla fine dell’uomo di Neanderthal) e quindi come avete ben capito, questo spostamento di popolazioni nomadi portò inconsapevolmente alla nascita del Turismo.

Perché l’uomo nel corso dei secoli si è sempre spostato? Un fattore molto importante è stato, e continua ad essere, la continua curiosità, la ricerca della conoscenza, ed è proprio questa voglia di “conoscere” che ha spinto da sempre l’uomo a spostarsi per scoprire (e conquistare) nuovi territori.

La storia dei viaggi è strettamente legata all’invenzione dei mezzi di trasporto poiché potevano rendere più veloci gli spostamenti. Le invenzioni fondamentali furono la ruota e la vela.

Con l’invenzione dei carri si iniziò addirittura a pensare anche alla costruzione di strade capaci di sostenerne il passaggio.

Il primo viaggio documentato fatto proprio per conoscere nuove terre e popoli fu la spedizione voluta dalla regina Hatshepsut intorno al 1490 a. C.

Si trattò di una spedizione navale che partì dall’Egitto per arrivare nella Terra di Punt che corrisponde all’odierna Somalia, mentre in Egitto le prime testimonianze di viaggi fatti a scopo religioso risalgono al 1500 A.C. (ricordiamo che le prime motivazioni che determinavano uno spostamento erano proprio quelle a fine religiose).

Già questi primi turisti, come molti nel corso della storia, e come molte volte facciamo anche noi, sentirono l’esigenza di lasciare traccia della loro visita, e quindi non era strano trovare già azioni vandaliche come il deturpamento dei monumenti, i dipinti o le incisioni con i nomi sugli edifici.

Qui voglio aprire e chiudere una parentesi…spesso e volentieri ci lamentiamo di come troviamo le città partendo dalla pulizia delle strade fino ad arrivare ai monumenti e la loro conservazione, io sono a favore delle tradizioni, è bello fare un gesto particolare che sai che in quella città è famoso fare però davvero rendiamoci conto di quello che il nostro gesto spesso e volentieri comporta poiché siamo in tanti a fare la stessa identica cosa e a sciupare un monumento, una strada o quello che sia, ci vuole davvero poco.. chiusa parentesi!

Allora, continuando con la nascita del turismo dopo la civiltà egizia passiamo a quella greca.

A loro dobbiamo la conoscenza dell’importanza del tempo libero!

In Grecia non c’erano molte strade, le uniche che esistevano erano quelle nei pressi dei santuari, perciò la maggior parte degli spostamenti venivano effettuati via mare e questo determinò un forte sviluppo di ponti. Anche in questo caso la religione determinava un forte movimento di persone, uno dei santuari più visitati era quello di Apollo a Delfi, ma non mancavano nemmeno i santuari dedicati agli Dei della guarigione come quello di Asclepio a Epidauro che attirava una moltitudine di malati in cerca di salute. I templi e santuari più importanti erano dotati di stanze e sale da pranzo per ricevere ospiti offrendo ospitalità a pagamento. Nella civiltà greca veniva considerato come un dovere morale e religioso offrire ospitalità ai forestieri di passaggio. Di notevole importanza erano anche le feste religiose, i famosi giochi olimpici rientrano in questa categoria di feste poiché gli sport venivano svolti infatti in onore a Zeus.

E’ interessante notare come in questi anni ovvero nel 500 A.C. sia nata la prima guida di viaggio grazie a Ecateo di Mileto che iniziò a scrivere i suoi racconti di viaggio. Una guida che divenne molto famosa fu quella dell’Itinerario della Grecia di Pausania dove vengono accuratamente descritti i monumenti, le leggende e le tradizioni. Sempre in questi anni nasce anche la prima letteratura di viaggio, anteriore ai poemi omerici, ovvero l’epopea del re sumero Gilgamesh e del suo viaggio alla ricerca dell’immortalità e del senso della vita.

Durante l’Impero Romano gli spostamenti venivano effettuati principalmente per conquistare altri territori, fu solo durante il periodo Imperiale, favorito dallo sviluppo della moneta romana accettata ovunque e dalla lingua latina compresa da tutti, che si sviluppò il concetto di “Villeggiatura“.

In un primo momento i ricchi iniziarono a costruire seconde case non lontano da Roma; successivamente, verso II secolo a.C, anche in prossimità del mare, lungo la costa campana. Per evitare la monotonia di andare nello stesso posto l’alta società possedeva addirittura due tipi di ville: al mare per la primavera ed in collina per l’estate. Lungo la costa del golfo di Napoli sgorgavano innumerevoli sorgenti calde, e le città erano al tempo stesso località termali e marine. I villeggianti potevano alternare le attività termali a quelle balneari, pranzare in ristoranti in riva al mare e acquistare ogni genere di souvenir nei negozi. Si svilupparono famose località di soggiorno quali (Baia, Pozzuoli, Bauli, Misenoecc.).

Il desiderio di viaggiare diede un forte impulso allo sviluppo di alloggi nei quali ospitare turisti sia lungo le vie imperiali (stationes) sia presso località importanti per l’esistenza di templi, terme e mercati, e determinò la nascita di veri e propri centri turistici di villeggiatura.

Il termalismo ebbe uno straordinario sviluppo nell’epoca romana, infatti esse non solo avevano una funzione strettamente termale ma rappresentavano anche luoghi d’incontro e di socializzazione. Le terme romane erano formate da ampie sale per bagni caldi e freddi, da locali per massaggi e palestre.

Un’altra curiosità da notare è il fatto che già nel 1500 A.C. esistevano documenti di viaggio simili a quelli nostri.

Con la caduta dell’impero romano, durante il Medioevo, gli spostamenti diminuirono e di conseguenza anche i viaggi di piacere, gli unici spostamenti più rilevanti erano quelli degli eserciti e dei pellegrini. Fu proprio la Chiesa a farsi carico dell’ospitalità (nelle abbazie e nei locali urbani messi a disposizione dei Vescovi).

Durante il passaggio dall’alto al basso medioevo si verificarono modifiche sostanziali nella vita sociale ed economica della popolazione. Oltre ai navigatori europei che con le loro rotte portarono alle grandi scoperte geografiche, mettendo in contatto le civiltà da un capo all’altro del globo e ponendo le basi appunto alla nascita della società di oggi, nacque una nuova categoria di viaggiatori, gli studenti e da questo momento in poi il turismo si trasforma, da turismo religioso a turismo culturale. L’elevato numero dei viaggiatori non era più compatibile con le forme di ospitalità privata o elargita dai conventi, quindi nacquero proprio in questo periodo le prime strutture ricettive di tipo alberghiero come gli ostelli e locande.

Comunque si trattava ancora di un turismo d’elite, a cui solo gli aristocratici potevano accedere. Un esempio lampante è il “Grand Tour”(nato in Gran Bretagna e poi estesosi al resto d’Europa), consisteva in lunghi viaggi intrapresi da giovani verso le città d’arte d’Europa, tra le quali, immancabilmente, figurava anche l’Italia.

Verso la fine del periodo Rinascimentale, con l’avvento del protestantesimo i luoghi di culto che erano meta di pellegrini fino a quel momento, iniziarono a decadere. Tutto ciò determinò un cambiamento nel settore del turismo in quanto dal classico turismo religioso si arriverà alla nascita del turismo attuale ovvero quello culturale e di relax.

Il primo esempio di turismo moderno è quello termale, iniziato in Gran Bretagna già nel Seicento, ma che si sviluppò maggiormente alla fine del Settecento-inizio Ottocento.
Le terme non sono proprio una novità, sappiamo che queste erano già parte della società romana, ma in questo periodo tornarono di nuovo alla ribalta.
La vera novità è il modo in cui si sviluppa tutto ciò, infatti non c’è solo il centro termale ma bensì tutto un contorno dietro insieme alla stessa città.
Si svilupparono infatti nei centri le strutture ricreative come i teatri, ristoranti, caffè e altro ancora, un esempio lampante è la città di Bath vicino Londra che ebbe un grande successo in Gran Bretagna.


Di pari passo, con lo sviluppo del trasporto ferroviario, il 20º secolo fu caratterizzato dalla nascita del turismo di massa. D’ora in poi il turismo non riguarda più solo gli aristocratici ma si apre anche alla classe operaia, tutto ciò è stato reso possibile grazie ad un miglioramento della vita e all’aumento del tempo libero. Di particolare importanza è stato anche l’avvento del turismo balneare che ebbe il suo massimo sviluppo in questi anni e che determinò lo sviluppo di località balneari e strutture dedicate.

D’ora in avanti il turista diventa un vero e proprio consumatore ed inizia ad essere considerato come tale.

Una prima forma di turismo di massa la ritroviamo alla fine dell’Ottocento in Gran Bretagna, quando nel 1841 assistiamo alla nascita del primo viaggio organizzato come lo intendiamo noi adesso. L’ideatore di tutto ciò fu Thomas Cook, un imprenditore inglese, il primo che diede vita alla nascita delle agenzie di viaggio.

Il turismo di oggi comprende le più svariate tipologie di turismo poiché c’è un’esigenza sociale quella proprio di sfuggire alla massificazione per affermare la propria personalità ed è così che è nato in questi ultimi anni l’ “urbsturismo” con lo scopo di valorizzare e far rivivere determinati aspetti di una città proponendo un’offerta turistica sempre più di nicchia, ciò è possibile attraverso il recupero di certe risorse naturali, urbanistiche e architettoniche, oltre agli usi e costumi legati ai luoghi del passato e del presente.

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